Consorzio Tutela Vini DOC Colli Piacentini - Piacenza - PC

Uscendo dalla A1 e allontanandosi dalla via Emilia verso l'interno del territorio piacentino si scopre il cuore della provincia verso la collina disegnata dai vigneti. E' uno spettacolo: la grande ricchezza del territorio! I viaggiatori scopriranno la tradizione enogastronomica della provincia di Piacenza. La Denominazione di Origine Controllata (DOC) Colli Piacentini è una delle prime ad essere stata istituita in Italia, essa fa parte infatti delle prime dieci DOC nate in Italia nel 1967.

VALTIDONE
CANTINA DI VICOBARONE - ZIANO PIACENTINO - PC
TENUTA LA TORRETTA - Azienda Agricola Dionisia di Corcelli Nicoletta - Località Torretta - Trevozzo Val Tidone - Nibbiano - PC
TENUTA LA TORRETTA - Azienda Agricola Dionisia di Corcelli Nicoletta - Località Torretta - Trevozzo Val Tidone - Nibbiano - PC
CANTINA VALTIDONE - BORGONOVO VAL TIDONE (PC) - PIACENZA
ZERIOLI AZIENDA AGRICOLA - ZIANO PIACENTINO - PC
Cantine Eredi Ferri Srl - Fraz. Seminò, 111 - 29010 Ziano Piacentino (PC)
AZIENDA AGRICOLA GENESI
TENUTA PERNICE - MARIA POGGI AZZALI - Borgonovo Val Tidone (PC)
 
VALNURE
AZIENDA VITIVINICOLA MONTESISSA FRANCESCO - LOC. BUFFALORA REZZANO DI CARPANETO - PC
LOMBARDELLI AZIENDA VITIVINICOLA
La Tosa - Agriturismo - Azienda Vinicola - Azienda Agricola - Vigolzone (PC)
AZIENDA AGRICOLA LA CIOCCA - Carpaneto  Piacentino - PC
   
VAL LURETTA
CANTINE LODIGIANI - AGAZZANO - PC
VALTREBBIA
AZIENDA AGRICOLA LA PAGLIARA - TRAVO - PC

VAL D'ARDA - VAL D'ONGINA
AZIENDA VITIVINICOLA TORRI
TERZONI CLAUDIO SOCIETA' AGRICOLA - BACEDASCO ALTO - PC
CAMPANA VINI PIACENTINI  - Carpaneto  Piacentino - PC
REMO ELEUTERI  AZIENDA AGRICOLA - BACEDASCO ALTO - PC
AZIENDA AGRICOLA IL CASELLO - BACEDASCO BASSO - PC
AZIENDA AGRICOLA IL CASELLO - BACEDASCO BASSO - P
CAMPANA VINI PIACENTINI  - Carpaneto  Piacentino - PC
 

VINI D.O.C. DELLA PROVINCIA DI PIACENZA
(in ordine alfabetico)

VINI
Caratteristiche organolettiche
Abbinamenti
Zona di produzione

Barbera
Barbera frizzante

Colore: rosso rubino.
Profumo: vinoso, caratteristico.
Sapore: al gusto è secco o abboccato, sapido, leggermente tannico. Può essere tranquillo o vivace.
Si accompagna alla perfezione a paste asciutte, primi e sughi, bolliti e carni bianche.
La zona di produzione delle uve Barbera Doc comprende la Val Tidone, la Val Trebbia, la Val Nure e la Val d’Arda.
Bonarda
Bonarda frizzante
Colore: rosso rubino a volte intenso.
Profumo: caratteristico, gradevole.
Sapore: secco o abboccato o amabile o dolce, leggermente tannico, fresco. Può essere tranquillo o vivace.
Si accompagna alle minestre; esiste anche in una versione più dolce, particolarmente indicato con le fragole e la pasticceria.
La zona di produzione delle uve Bonarda Doc, nome locale della Croatina, comprende le quattro vallate piacentine.
Bonarda spumante
Colore: rosso rubino brillante di varia intensità, spuma fine e persistente.
Profumo: caratteristico, fruttato, vinoso.
Sapore: dolce, armonico, morbido, vellutato.
Cabernet Sauvignon
Colore: rosso rubino talvolta granata.
Profumo: caratteristico, gradevole, leggermente erbaceo.
Sapore: secco e abboccato, lievemente tannico, tranquillo.
È un vino particolarmente indicato per l’invecchiamento, conserva le sue migliori qualità mediamente per 3 o 4 anni. È adatto ai secondi di carne, anche alla brace.
La zona di produzione delle uve Cabernet Sauvignon Doc è quella che comprende le vallate della Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure e Val d’Arda.
Chardonnay
Chardonnay frizzante
Chardonnay spumante
 
Colore: giallo paglierino con sfumature verdognole.
Profumo: gradevole, fine, fruttato.
Sapore: secco o abboccato, armonico, fresco, tranquillo o vivace.
È adatto agli antipasti, ai piatti freddi oppure alle carni bianche e al pesce.
La zona di produzione delle uve Chardonnay Doc è quella delle quattro valli piacentine. Il vino è ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno.
Gutturnio classico
Gutturnio frizzante
 
Colore : rosso rubino brillante di varia intensità.
Profumo: vinoso e caratteristico.
Sapore : secco o abboccato, fresco, giovane, tranquillo o vivace.
Si accompagna, di norma, ai primi piatti tradizionali e alle carni bianche. Ma i piacentini veraci, quando si concedono una merenda, lo uniscono ai salumi tipici locali.
Il vino è ottenuto dalle uve dei vitigni Barbera e Bonarda nella produzione tradizionale.
Gutturnio riserva
Gutturnio classico riserva
 
Colore: rosso rubino intenso su fondo granata
Profumo: gradevole.
Sapore : secco, tranquillo, armonico, di corpo.
Va leggermente ossigenato, poi lo si sposa con selvaggina e secondi a base di carne.
Il vino è ottenuto dalle uve dei vitigni Barbera e Bonarda nella produzione tradizionale.
Gutturnio superiore Colore: rosso rubino intenso.
Profumo:  leggermente vinoso.
Sapore: secco, tranquillo, fine, di corpo.
La tipologia «Classico Superiore» deve essere immesso al consumo dopo il 1° settembre dell’anno successivo alla vendemmia. È ottimo con i formaggi e con i piatti a base di carni rosse e di maiale.
Il vino è ottenuto dalle uve dei vitigni Barbera e Bonarda nella produzione tradizionale.
Gutturnio classico superiore Colore: rosso rubino intenso.
Profumo:  leggermente vinoso.
Sapore : secco, tranquillo, fine.
Malvasia
Colore: paglierino o paglierino scarico.
Profumo: aroma caratteristico anche intenso.
Sapore : da secco all'abboccato all'amabile al dolce, armonico, fresco, tranquillo o vivace.
È ottimo con la classica pasticceria secca; i piacentini lo accompagnano con la torta sbrisolona.
Le uve sono quelle di Malvasia di Candia Doc, la zona è quella collinare e montana a sud del 45° parallelo, comprendente le quattro valli della provincia di Piacenza.
Malvasia frizzante
Malvasia passito
Colore: giallo paglierino dorato.
Profumo: intenso aromatico caratteristico.
Sapore: dolce, morbido, armonico, intenso, aromatico, tranquillo.
Malvasia spumante
Colore: paglierino o paglierino scarico.
Profumo: aroma caratteristico anche intenso.
Sapore: secco o abboccato o amabile o dolce, armonico, fresco, tranquillo o vivace.
Monterosso Val d'Arda
Monterosso Val d'Arda frizzante
Monterosso Val d'Arda spumante
Colore: da giallo paglierino a dorato.
Profumo: delicato, caratteristico.
Sapore : secco o abboccato, o amabile, fine e sottile di corpo, tranquillo o vivace.
Quando è amabile sta bene con frutta e dolci a fine pasto; quando è secco si serve con pesce, antipasti e minestre asciutte.
Le uve si producono nei territori collinari dei comuni di Vernasca, Alseno, Lugagnano, Castell’Arquato, Gropparello, Carpaneto nelle valli dello Stirone, Arda, Chiavenna e Chero. L’uvaggio si ottiene da uve di Malvasia di Candia aromatica e Moscato Bianco, Trebbiano Romagnolo e Ortrugo, ma sono ammessi anche Berverdino e Sauvignon.
Novello
Colore: rosso rubino
Profumo: caratteristico, vinoso e fruttato.
Sapore : secco o abboccato, acidulo fragrante e fruttato, tranquillo, talvolta vivace.
È un vino da bersi giovane, appena imbottigliato. Si abbina con piatti di stagione, e può accompagnare tutto il pasto; tradizionalmente si beve accompagnandolo alle caldarroste.
La zona di produzione delle uve per il vino Novello Doc è quella collinare delle quattro vallate piacentine. Il vino è ottenuto dalle uve di Pinot Nero, Barbera e Bonarda.
Ortrugo
Ortrugo frizzante
Ortrugo spumante
 
Colore: giallo paglierino chiaro con sfumature verdognole.
Profumo: delicato, caratteristico.
Sapore : secco o abboccato, retrogusto amarognolo, tranquillo o vivace.
L’Ortrugo è ideale in abbinamento con antipasti di salumi, carni bianche, pesce, minestre in brodo, formaggi non molto saporiti.
L’Ortrugo Doc può essere prodotto solo nella zona collinare, esclusivamente nel territorio delle vallate della Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure e Val d’Arda. Il vino è ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno.
Pinot Grigio
Pinot Grigio frizzante
Pinot Grigio spumante
Colore: bianco con riflessi paglierini o ramati.
Profumo: caratteristico.
Sapore: secco o abboccato, fresco, fine, molto gradevole, tranquillo o vivace.
Si accompagna egregiamente con gli antipasti e con i primi piatti delicati.
La zona di produzione delle uve Pinot Grigio Doc è solo collinare.
Pinot Nero
Pinot Nero frizzante
 
Colore: rosso più o meno intenso o rosato.
Profumo: caratteristico.
Sapore: secco o abboccato, sapido, gradevole, tranquillo, talvolta vivace.
Ottimo con gli antipasti raffinati e con i formaggi.
La zona di produzione delle uve Pinot Nero Doc è quella della Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure e Val d’Arda.
Pinot Nero spumante Colore: paglierino più o meno intenso o rosato.
Profumo: caratteristico, delicato, fine.
Sapore: da extrabrut a brut, sapido, fresco.
La sua spuma è fine e persistente
E’ l’ideale per gli aperitivi.
La zona di produzione delle uve Pinot Nero Doc è quella della Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure e Val d’Arda. Questo vino è ottenuto dalle uve del vitigno Pinot Nero per almeno l’85% e da uve Chardonnay fino ad un massimo di 15%.
Pinot spumante bianco e rosato
Colore: paglierino più o meno intenso o rosato - spuma fine e persistente.
Profumo: caratteristico, delicato, fine.
Sapore: da extrabrut a brut, sapido, fresco. 
Gradazione: minimo 11°. Il Colli Piacentini Pinot Spumante Bianco o Rosato va servito a 6-8°C come aperitivo o con piatti a base di pesce.
Vino prodotto con uve Pinot nero, vinificate in bianco e Chardonnay.
Sauvignon
Sauvignon frizzante
Colore: giallo paglierino anche intenso.
Profumo:
delicato e caratteristico.
Sapore:secco o abboccato, armonico, fine, tranquillo o vivace.
È un vino che va bevuto giovane, quando si possono cogliere al meglio i suoi profumi. Accompagna egregiamente gli antipasti, i piatti freddi, le carni bianche e il pesce.
La zona di produzione delle uve Sauvignon Doc è l’area delle quattro vallate piacentine.
Trebbianino Val Trebbia
Trebbianino Val Trebbia frizzante
Trebbianino Val Trebbia spumante
Colore: giallo paglierino o giallo dorato chiaro.
Profumo:
vinoso e gradevole.
Sapore: secco o abboccato, delicato, sottile, tranquillo o vivace.
Il suo migliore abbinamento è con gli antipasti leggeri, i primi asciutti e il pesce d’acqua dolce.
La zona di produzione delle uve comprende la porzione collinare della Val Trebbia e della Val Luretta con parte dei territori dei comuni di Bobbio, Coli, Travo, Rivergaro, Gazzola e Agazzano. Viene prodotto da uve dei vitigni Ortrugo, Malvasia di Candia aromatica e Moscato Bianco, Trebbiano Romagnolo e Sauvignon.
Valnure
Valnure frizzante
Valnure spumante
 
Colore: giallo paglierino chiaro.
Profumo: caratteristico, gradevole, aromatico.
Sapore : secco o abboccato o amabile, gradevole, tranquillo o vivace.
È consigliato in abbinamento con antipasti, minestre in brodo, pesce, carni bianche e formaggi dolci.
La zona di produzione delle uve comprende la porzione collinare della Val Nure e della Val Riglio; include parte dei comuni di San Giorgio Piacentino, Vigolzone e Ponte dell’Olio. È un vino ottenuto dalle uve Malvasia di Candia aromatica, Ortrugo e Trebbiano Romagnolo.
Vin Santo
Colore: giallo paglierino dorato.
Profumo: intenso, aromatico, caratteristico, etereo.
Sapore: secco o dolce, morbido, armonico, intenso, armonico, tranquillo.
Ha una gradazione alcolica minima di 16,00% vol. Deve invecchiare per almeno 48 mesi, di cui 36 in recipienti di legno. Sia secco che dolce si accosta perfettamente alla frutta ed ai dolci a fine pasto e alla piccola pasticceria.
La zona di produzione delle uve per il Vin Santo Doc è l’area delle quattro vallate piacentine. È un vino ottenuto dalle uve appassite delle varietà Malvasia di Candia aromatica, Sauvignon, Marsanne, Trebbiano Romagnolo, Ortrugo, da sole o in uvaggio.
Vin Santo di Vigoleno
Colore: dorato o ambrato più o meno intenso.
Profumo:
intenso, aromatico, caratteristico.
Sapore : piacevolmente dolce di uve appassite, armonico, pieno, corposo, tranquillo.
È il vino ideale a fine pasto con dolci e torte a pasta secca; è anche un ottimo vino da accostare al cioccolato.
La zona di produzione delle uve comprende il territorio collinare, fra l’Ongina e lo Stirone, del comune di Vernasca; una zona particolarmente vocata per antica tradizione. La vinificazione, maturazione e imbottigliamento nelle classiche bottiglie «renane» deve avvenire solo nel comune di Vernasca. È un vino ottenuto da uve appassite su piante e graticci delle varietà Marsanne, Beverdino, Sauvignon, Trebbiano Romagnolo, Ortrugo.


VINI I.G.T.
(Indicazione Geografica Tipica)

Emilia
Bianco nelle tipologie normale e Frizzante; Rosato nelle tipologie normale e Frizzante; Rosso nelle tipologie normale, Frizzante e Novello.
Oltre che nella provincia di Piacenza, è prodotto in quelle di Ferrara, Modena, Parma, Reggio Emilia e nella parte della provincia di Bologna situata alla sinistra del fiume Sillaro.

UN PO' DI STORIA

I Colli Piacentini sono una regione geografica nella provincia di Piacenza delimitata dal versante settentrionale dell'Appennino Ligure, nel tratto che va dal confine tra Lombardia ed Emilia (Provincia di Pavia) fino a quello che separa le province di Piacenza e Parma. L'area abbraccia le quattro principali vallate piacentine, ossia: Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure e Val d'Arda. Si può affermare senza tema di smentita che la vite era già conosciuta nel territorio piacentino tra il 2000 ed il 700 a.C.: lo testimoniano tracce di vinaccioli e radici di viti fossili rinvenute in zona. Molto più documentata è la vitivinicoltura locale ai tempi dei romani. Si memoria di una citazione bacchica addirittura nel Senato di Roma: Marco Tullio Cicerone attaccò il suo avversario politico Lucio Calpurnio Pisone, nativo di Piacenza, rimproverandogli pubblicamente di far onore eccessivamente ai vini della sua provincia. Attorno alla fine del Duecento crebbe la fama dei vini piacentini che venivano esportati addirittura in Francia. Nel 1391, nel "corpus" degli antichi Statuti del comune di Piacenza, figurano severe disposizioni tendenti a scoraggiare le frodi, tutelando la genuinità del vino. Sante Lancerio, bottigliere di Papa Paolo III, nella sua memoria cinquecentesca sui vini d'Italia, loda a lungo i vini di Piacenza. Gli elogi poi si susseguirono nei secoli successivi da parte di studiosi e letterati italiani e stranieri. L'esportazione dei vini piacentini è confermata infatti da varie fonti, tra cui il libro "I piaceri della tavola", scritto nel 1903 da Alberto Cougnet, e la "Historie du Luxe", dello scrittore francese Brandillard.

LA DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA E GARANTITA (D.O.C.G.)

E' un marchio di origine italiano che indica al consumatore l'origine geografica di un vino. Il nome della DOCG è indicato obbligatoriamente in etichetta e consiste o semplicemente nel nome geografico di una zona viticola (ad esempio Barolo, comune in provincia di Cuneo o Carmignano, comune in Provincia di Prato), o nella combinazione del nome storico di un prodotto e della relativa zona di produzione (ad esempio Vino Nobile di Montepulciano, il nome con cui è noto storicamente il vino prodotto a Montepulciano, in provincia di Siena). La categoria dei vini DOCG comprende i vini prodotti in determinate zone geografiche nel rispetto di uno specifico disciplinare di produzione. La procedura per il riconoscimento delle denominazioni è profondamente cambiata dal 2010 in seguito all'attuazione della nuova normativa europea (Reg. Ce 479/2008, "Nuova OCM Vino", recepito in Italia con il Decreto Legislativo 61 dell'8 aprile 2010 in vigore dall'11 maggio 2010). Tra le altre cose, la nuova legge ha portato in sede comunitaria la prerogativa di approvazione delle denominazioni, mentre precedentemente si procedeva tramite Decreto Ministeriale. Da allora la classificazione DOCG, così come la DOC, è stata ricompresa nella categoria comunitaria DOP. Le DOCG sono riservate ai vini già riconosciuti a denominazione di origine controllata (DOC) da almeno cinque anni che siano ritenuti di particolare pregio, in relazione alle caratteristiche qualitative intrinseche, rispetto alla media di quelle degli analoghi vini così classificati, per effetto dell'incidenza di tradizionali fattori naturali, umani e storici e che abbiano acquisito rinomanza e valorizzazione commerciale a livello nazionale e internazionale. Tali vini, prima di essere messi in commercio, devono essere sottoposti in fase di produzione ad una preliminare analisi chimico-fisica e ad un esame organolettico che certifichi il rispetto dei requisiti previsti dal disciplinare; l'esame organolettico inoltre deve essere ripetuto, partita per partita, anche nella fase dell'imbottigliamento. Per i vini DOCG è infine prevista anche un'analisi sensoriale (assaggio) eseguita da un'apposita commissione; il mancato rispetto dei requisiti ne impedisce la messa in commercio con il marchio DOCG. Inoltre, la legislazione prevede che le DOCG abbiano facoltativamente (sulla scorta di quello che succede da secoli in Francia con la classificazione legale, di tipo gerarchico-qualitativa, dei cru) una ulteriore segmentazione in alto in sottozone (comuni o parti di esso) o microzone (vigneti o poco più) ovvero la menzione geografica aggiuntiva. In Italia, vi sono alcune DOCG che prevedono questa segmentazione che va considerata come classificazione a sé, ovvero la punta della piramdide qualitativa.

LA DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA (D.O.C.)

La denominazione di origine controllata, nota con l'acronimo DOC, è un marchio di origine italiano utilizzato in enologia che certifica la zona di origine e delimitata della raccolta delle uve utilizzate per la produzione del prodotto sul quale è apposto il marchio; esso viene utilizzato per designare un prodotto di qualità e rinomato, le cui caratteristiche sono connesse all'ambiente naturale ed ai fattori umani e rispettano uno specifico disciplinare di produzione approvato con decreto ministeriale. Tali vini, prima di essere messi in commercio, devono essere sottoposti in fase di produzione ad una preliminare analisi chimico-fisica e ad un esame organolettico che certifichi il rispetto dei requisiti previsti dal disciplinare; il mancato rispetto dei requisiti ne impedisce la messa in commercio con la dicitura DOC. Il marchio fu ideato negli anni cinquanta dall'avvocato romano Rolando Ricci, funzionario dell'allora ministero dell'Agricoltura. La denominazione di origine controllata fu istituita con il decreto-legge del 12 luglio 1963, n. 930, che si applica anche ai vini "Moscato Passito di Pantelleria" e "Marsala". Dal 2010 la classificazione DOC, così come la DOCG, è stata ricompresa nella categoria comunitaria DOP.

INDICAZIONE GEOGRAFICA TIPICA (I.G.T.)

L'indicazione geografica tipica, meglio nota con l'acronimo IGT, è la terza delle cinque classificazioni dei vini recepite in Italia; indica vini prodotti in aree generalmente ampie ma secondo dei requisiti specificati. I requisiti sono meno restrittivi di quelli richiesti per i vini a denominazione di origine controllata (DOC). L'IGT è importante in quanto è il primo gradino (della piramide) che separa il vino senza indicazione dal vino con indicazione. Dal 2010 la classificazione IGT è stata ricompresa nella categoria comunitaria IGP (così come la DOCG e la DOC nella DOP). Questa categoria comprende i vini prodotti in determinate regioni o aree geografiche (autorizzate per legge), secondo un disciplinare di produzione; essi possono riportare sull'etichetta, oltre all'indicazione del colore, anche l'indicazione del o dei vitigni utilizzati e l'annata di raccolta delle uve. La menzione IGT può essere sostituita dalla menzione Vin de pays per i vini prodotti in Valle d'Aosta, e dalla menzione Landwein per i vini prodotti nella provincia autonoma di Bolzano. Generalmente in questa categoria rientrano i vini prodotti in territori molto estesi (tipicamente una regione ma anche zone provinciali molto grandi) secondo un disciplinare molto meno restrittivo e severo dei vini a DOC. È opportuno precisare inoltre che, a volte, la collocazione di un vino tra gli IGT è dovuta sia a scelte commerciali, sia all'impossibilità, per la loro composizione (vitigni utilizzati o altro aspetto del processo produttivo), di rientrare nei disciplinari delle zone di produzione a DOC e DOCG.

VINO (ex "Vino da tavola")

Questa categoria identifica gli ex "vini da tavola" con uve autorizzate, senza dover rispettare particolari disciplinari di produzione; spesso, si tratta di vini generici di qualità più modesta, che riportano sull'etichetta la ragione sociale dell'imbottigliatore; facoltativamente possono riportare l'indicazione del colore (bianco, rosato, rosso) e/o l'annata, ma non i vitigni utilizzati. Tuttavia la dicitura vino, senza altre qualifiche, non è sempre sinonimo di "scarsa" qualità ma semplicemente di non appartenenza ad alcun disciplinare di produzione ovvero (almeno negli stati membri UE) "anonimo" rispetto alla logica delle denominazioni di origine. Spesso, anche se la legge non prevede questi termini, si indica come "vino generico" o "vino comune" per identificare la categoria, ormai abolita, "vino da tavola". La categoria vino "tal quale" non ha, ovviamente, indicazione di origine, non deve assolutamente indicare le varietà di uva (vitigno utilizzato) ma facoltativamente può riportare l'annata (però a precise condizioni specificate).

Vino Varietale
Si tratta di un vino di cui almeno l'85% delle uve appartiene alla varietà indicata in etichetta. La lista delle varietà con cui si può etichettare un vino come "vino varietale" per lo più comprende i vitigni internazionali. La categoria "vino varietale" è una novità introdotta dalla revisione normativa. Non può riportare indicazione di origine ma facoltativamente l'annata.

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