Uscendo
dalla A1 e allontanandosi dalla via
Emilia verso l'interno del territorio
piacentino si scopre il cuore della
provincia verso la collina disegnata
dai vigneti. E' uno spettacolo: la
grande ricchezza del territorio! I
viaggiatori scopriranno la tradizione
enogastronomica della provincia di
Piacenza. La Denominazione di Origine
Controllata (DOC) Colli Piacentini
è una delle prime ad essere stata
istituita in Italia, essa fa parte
infatti delle prime dieci DOC nate
in Italia nel 1967.
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VAL
D'ARDA - VAL D'ONGINA |
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VINI
D.O.C. DELLA PROVINCIA DI PIACENZA
(in ordine alfabetico)
VINI |
Caratteristiche
organolettiche |
Abbinamenti |
Zona
di produzione |
Barbera
Barbera frizzante
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Colore:
rosso rubino.
Profumo: vinoso, caratteristico.
Sapore: al gusto è
secco o abboccato, sapido, leggermente
tannico. Può essere tranquillo
o vivace. |
Si
accompagna alla perfezione a paste asciutte,
primi e sughi, bolliti e carni bianche. |
La
zona di produzione delle uve Barbera Doc
comprende la Val Tidone, la Val Trebbia,
la Val Nure e la Val d’Arda. |
Bonarda
Bonarda
frizzante |
Colore:
rosso rubino a volte intenso.
Profumo: caratteristico,
gradevole.
Sapore: secco o abboccato
o amabile o dolce, leggermente tannico,
fresco. Può essere tranquillo o
vivace. |
Si
accompagna alle minestre; esiste anche
in una versione più dolce, particolarmente
indicato con le fragole e la pasticceria. |
La
zona di produzione delle uve Bonarda Doc,
nome locale della Croatina, comprende
le quattro vallate piacentine. |
Bonarda
spumante |
Colore:
rosso rubino brillante di varia intensità,
spuma fine e persistente.
Profumo:
caratteristico, fruttato, vinoso.
Sapore:
dolce, armonico, morbido, vellutato. |
Cabernet
Sauvignon |
Colore:
rosso rubino talvolta granata.
Profumo:
caratteristico, gradevole, leggermente
erbaceo.
Sapore:
secco e abboccato, lievemente tannico,
tranquillo. |
È
un vino particolarmente indicato per l’invecchiamento,
conserva le sue migliori qualità
mediamente per 3 o 4 anni. È adatto
ai secondi di carne, anche alla brace. |
La
zona di produzione delle uve Cabernet
Sauvignon Doc è quella che comprende
le vallate della Val Tidone, Val Trebbia,
Val Nure e Val d’Arda. |
Chardonnay
Chardonnay frizzante
Chardonnay spumante |
Colore:
giallo paglierino con sfumature verdognole.
Profumo:
gradevole, fine, fruttato.
Sapore:
secco o abboccato, armonico, fresco, tranquillo
o vivace. |
È
adatto agli antipasti, ai piatti freddi
oppure alle carni bianche e al pesce. |
La
zona di produzione delle uve Chardonnay
Doc è quella delle quattro valli
piacentine.
Il vino è ottenuto dalle uve dell’omonimo
vitigno. |
Gutturnio
classico
Gutturnio frizzante |
Colore :
rosso rubino brillante di varia intensità.
Profumo:
vinoso e caratteristico.
Sapore :
secco
o abboccato, fresco, giovane, tranquillo
o vivace. |
Si
accompagna, di norma, ai primi piatti
tradizionali e alle carni bianche. Ma
i piacentini veraci, quando si concedono
una merenda, lo uniscono ai salumi tipici
locali. |
Il
vino è ottenuto dalle uve dei vitigni
Barbera e Bonarda nella produzione tradizionale.
|
Gutturnio
riserva
Gutturnio classico riserva |
Colore:
rosso rubino intenso su fondo granata
Profumo: gradevole.
Sapore :
secco,
tranquillo, armonico, di corpo. |
Va
leggermente ossigenato, poi lo si sposa
con selvaggina e secondi a base di carne. |
Il
vino è ottenuto dalle uve dei vitigni
Barbera e Bonarda nella produzione tradizionale.
|
Gutturnio
superiore |
Colore:
rosso rubino intenso.
Profumo:
leggermente
vinoso.
Sapore:
secco,
tranquillo, fine, di corpo. |
La
tipologia «Classico Superiore»
deve essere immesso al consumo dopo il
1° settembre dell’anno successivo
alla vendemmia. È ottimo con i
formaggi e con i piatti a base di carni
rosse e di maiale. |
Il
vino è ottenuto dalle uve dei vitigni
Barbera e Bonarda nella produzione tradizionale. |
Gutturnio
classico superiore |
Colore:
rosso rubino intenso.
Profumo:
leggermente
vinoso.
Sapore :
secco,
tranquillo, fine. |
Malvasia |
Colore:
paglierino o paglierino scarico.
Profumo: aroma caratteristico
anche intenso.
Sapore : da secco
all'abboccato all'amabile al dolce, armonico,
fresco, tranquillo o vivace. |
È
ottimo con la classica pasticceria secca;
i piacentini lo accompagnano con la torta
sbrisolona. |
Le
uve sono quelle di Malvasia di Candia
Doc, la zona è quella collinare
e montana a sud del 45° parallelo,
comprendente le quattro valli della provincia
di Piacenza. |
Malvasia
frizzante |
Malvasia
passito |
Colore:
giallo paglierino dorato.
Profumo:
intenso
aromatico caratteristico.
Sapore:
dolce,
morbido, armonico, intenso, aromatico,
tranquillo. |
Malvasia
spumante |
Colore:
paglierino o paglierino scarico.
Profumo: aroma caratteristico
anche intenso.
Sapore: secco o abboccato
o amabile o dolce, armonico, fresco, tranquillo
o vivace. |
Monterosso
Val d'Arda
Monterosso Val d'Arda frizzante
Monterosso Val d'Arda spumante |
Colore:
da giallo paglierino a dorato.
Profumo:
delicato,
caratteristico.
Sapore :
secco
o abboccato, o amabile, fine e sottile
di corpo, tranquillo o vivace. |
Quando
è amabile sta bene con frutta e
dolci a fine pasto; quando è secco
si serve con pesce, antipasti e minestre
asciutte. |
Le
uve si producono nei territori collinari
dei comuni di Vernasca, Alseno, Lugagnano,
Castell’Arquato, Gropparello, Carpaneto
nelle valli dello Stirone, Arda, Chiavenna
e Chero. L’uvaggio si ottiene da
uve di Malvasia di Candia aromatica e
Moscato Bianco, Trebbiano Romagnolo e
Ortrugo, ma sono ammessi anche Berverdino
e Sauvignon. |
Novello |
Colore:
rosso rubino
Profumo:
caratteristico,
vinoso e fruttato.
Sapore :
secco
o abboccato, acidulo fragrante e fruttato,
tranquillo, talvolta vivace. |
È
un vino da bersi giovane, appena imbottigliato.
Si abbina con piatti di stagione, e può
accompagnare tutto il pasto; tradizionalmente
si beve accompagnandolo alle caldarroste. |
La
zona di produzione delle uve per il vino
Novello Doc è quella collinare
delle quattro vallate piacentine. Il vino
è ottenuto dalle uve di Pinot Nero,
Barbera e Bonarda. |
Ortrugo
Ortrugo frizzante
Ortrugo spumante |
Colore:
giallo paglierino chiaro con sfumature
verdognole.
Profumo: delicato, caratteristico.
Sapore : secco o
abboccato, retrogusto amarognolo, tranquillo
o vivace. |
L’Ortrugo
è ideale in abbinamento con antipasti
di salumi, carni bianche, pesce, minestre
in brodo, formaggi non molto saporiti. |
L’Ortrugo
Doc può essere prodotto solo nella
zona collinare, esclusivamente nel territorio
delle vallate della Val Tidone, Val Trebbia,
Val Nure e Val d’Arda. Il vino è
ottenuto dalle uve dell’omonimo
vitigno. |
Pinot
Grigio
Pinot Grigio frizzante
Pinot Grigio spumante |
Colore:
bianco con riflessi paglierini o ramati.
Profumo:
caratteristico.
Sapore:
secco
o abboccato, fresco, fine, molto gradevole,
tranquillo o vivace. |
Si
accompagna egregiamente con gli antipasti
e con i primi piatti delicati. |
La
zona di produzione delle uve Pinot Grigio
Doc è solo collinare. |
Pinot
Nero
Pinot Nero frizzante |
Colore:
rosso più o meno intenso o rosato.
Profumo:
caratteristico.
Sapore:
secco
o abboccato, sapido, gradevole, tranquillo,
talvolta vivace. |
Ottimo
con gli antipasti raffinati e con i formaggi. |
La
zona di produzione delle uve Pinot Nero
Doc è quella della Val Tidone,
Val Trebbia, Val Nure e Val d’Arda.
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Pinot
Nero spumante |
Colore:
paglierino più o meno intenso o rosato.
Profumo: caratteristico,
delicato, fine.
Sapore: da extrabrut a
brut, sapido, fresco.
La sua spuma è fine e persistente
|
E’
l’ideale per gli aperitivi. |
La
zona di produzione delle uve Pinot Nero
Doc è quella della Val Tidone,
Val Trebbia, Val Nure e Val d’Arda.
Questo vino è ottenuto dalle uve
del vitigno Pinot Nero per almeno l’85%
e da uve Chardonnay fino ad un massimo
di 15%. |
Pinot
spumante bianco e rosato |
Colore:
paglierino più o meno intenso o
rosato - spuma fine e persistente.
Profumo:
caratteristico,
delicato, fine.
Sapore:
da
extrabrut a brut, sapido, fresco. |
Gradazione:
minimo 11°. Il Colli Piacentini Pinot
Spumante Bianco o Rosato va servito a
6-8°C come aperitivo o con piatti
a base di pesce. |
Vino
prodotto con uve Pinot nero, vinificate
in bianco e Chardonnay. |
Sauvignon
Sauvignon frizzante |
Colore:
giallo paglierino anche intenso.
Profumo:
delicato
e caratteristico.
Sapore:secco
o abboccato, armonico, fine, tranquillo
o vivace. |
È
un vino che va bevuto giovane, quando
si possono cogliere al meglio i suoi profumi.
Accompagna egregiamente gli antipasti,
i piatti freddi, le carni bianche e il
pesce. |
La
zona di produzione delle uve Sauvignon
Doc è l’area delle quattro
vallate piacentine. |
Trebbianino
Val Trebbia
Trebbianino Val Trebbia frizzante
Trebbianino Val Trebbia spumante |
Colore:
giallo paglierino o giallo dorato chiaro.
Profumo:
vinoso
e gradevole.
Sapore:
secco
o abboccato, delicato, sottile, tranquillo
o vivace. |
Il
suo migliore abbinamento è con
gli antipasti leggeri, i primi asciutti
e il pesce d’acqua dolce. |
La
zona di produzione delle uve comprende
la porzione collinare della Val Trebbia
e della Val Luretta con parte dei territori
dei comuni di Bobbio, Coli, Travo, Rivergaro,
Gazzola e Agazzano. Viene prodotto da
uve dei vitigni Ortrugo, Malvasia di Candia
aromatica e Moscato Bianco, Trebbiano
Romagnolo e Sauvignon. |
Valnure
Valnure frizzante
Valnure spumante |
Colore:
giallo paglierino chiaro.
Profumo:
caratteristico,
gradevole, aromatico.
Sapore :
secco
o abboccato o amabile, gradevole, tranquillo
o vivace. |
È
consigliato in abbinamento con antipasti,
minestre in brodo, pesce, carni bianche
e formaggi dolci. |
La
zona di produzione delle uve comprende
la porzione collinare della Val Nure e
della Val Riglio; include parte dei comuni
di San Giorgio Piacentino, Vigolzone e
Ponte dell’Olio. È un vino
ottenuto dalle uve Malvasia di Candia
aromatica, Ortrugo e Trebbiano Romagnolo. |
Vin
Santo |
Colore:
giallo paglierino dorato.
Profumo:
intenso,
aromatico, caratteristico, etereo.
Sapore:
secco
o dolce, morbido, armonico, intenso, armonico,
tranquillo. |
Ha
una gradazione alcolica minima di 16,00%
vol. Deve invecchiare per almeno 48 mesi,
di cui 36 in recipienti di legno. Sia
secco che dolce si accosta perfettamente
alla frutta ed ai dolci a fine pasto e
alla piccola pasticceria. |
La
zona di produzione delle uve per il Vin
Santo Doc è l’area delle
quattro vallate piacentine. È un
vino ottenuto dalle uve appassite delle
varietà Malvasia di Candia aromatica,
Sauvignon, Marsanne, Trebbiano Romagnolo,
Ortrugo, da sole o in uvaggio. |
Vin
Santo di Vigoleno |
Colore:
dorato o ambrato più o meno intenso.
Profumo:
intenso,
aromatico, caratteristico.
Sapore :
piacevolmente
dolce di uve appassite, armonico, pieno,
corposo, tranquillo. |
È
il vino ideale a fine pasto con dolci
e torte a pasta secca; è anche
un ottimo vino da accostare al cioccolato. |
La
zona di produzione delle uve comprende
il territorio collinare, fra l’Ongina
e lo Stirone, del comune di Vernasca;
una zona particolarmente vocata per antica
tradizione. La vinificazione, maturazione
e imbottigliamento nelle classiche bottiglie
«renane» deve avvenire solo
nel comune di Vernasca. È un vino
ottenuto da uve appassite su piante e
graticci delle varietà Marsanne,
Beverdino, Sauvignon, Trebbiano Romagnolo,
Ortrugo. |
VINI I.G.T.
(Indicazione Geografica Tipica)
Emilia
|
Bianco
nelle tipologie normale e Frizzante; Rosato
nelle tipologie normale e Frizzante; Rosso
nelle tipologie normale, Frizzante e Novello.
Oltre che nella provincia di Piacenza,
è prodotto in quelle di Ferrara,
Modena, Parma, Reggio Emilia e nella parte
della provincia di Bologna situata alla
sinistra del fiume Sillaro. |
UN
PO' DI STORIA
I
Colli Piacentini sono una regione geografica
nella provincia di Piacenza delimitata
dal versante settentrionale dell'Appennino
Ligure, nel tratto che va dal confine
tra Lombardia ed Emilia (Provincia di
Pavia) fino a quello che separa le province
di Piacenza e Parma. L'area abbraccia
le quattro principali vallate piacentine,
ossia: Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure
e Val d'Arda. Si può affermare
senza tema di smentita che la vite era
già conosciuta nel territorio piacentino
tra il 2000 ed il 700 a.C.: lo testimoniano
tracce di vinaccioli e radici di viti
fossili rinvenute in zona. Molto più
documentata è la vitivinicoltura
locale ai tempi dei romani. Si memoria
di una citazione bacchica addirittura
nel Senato di Roma: Marco Tullio Cicerone
attaccò il suo avversario politico
Lucio Calpurnio Pisone, nativo di Piacenza,
rimproverandogli pubblicamente di far
onore eccessivamente ai vini della sua
provincia. Attorno alla fine del Duecento
crebbe la fama dei vini piacentini che
venivano esportati addirittura in Francia.
Nel 1391, nel "corpus" degli
antichi Statuti del comune di Piacenza,
figurano severe disposizioni tendenti
a scoraggiare le frodi, tutelando la genuinità
del vino. Sante Lancerio, bottigliere
di Papa Paolo III, nella sua memoria cinquecentesca
sui vini d'Italia, loda a lungo i vini
di Piacenza. Gli elogi poi si susseguirono
nei secoli successivi da parte di studiosi
e letterati italiani e stranieri. L'esportazione
dei vini piacentini è confermata
infatti da varie fonti, tra cui il libro
"I piaceri della tavola", scritto
nel 1903 da Alberto Cougnet, e la "Historie
du Luxe", dello scrittore francese
Brandillard. |
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LA
DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA E
GARANTITA (D.O.C.G.)
E'
un marchio di origine italiano che indica
al consumatore l'origine geografica di
un vino. Il nome della DOCG è indicato
obbligatoriamente in etichetta e consiste
o semplicemente nel nome geografico di
una zona viticola (ad esempio Barolo,
comune in provincia di Cuneo o Carmignano,
comune in Provincia di Prato), o nella
combinazione del nome storico di un prodotto
e della relativa zona di produzione (ad
esempio Vino Nobile di Montepulciano,
il nome con cui è noto storicamente
il vino prodotto a Montepulciano, in provincia
di Siena). La
categoria dei vini DOCG comprende i vini
prodotti in determinate zone geografiche
nel rispetto di uno specifico disciplinare
di produzione. La procedura per il riconoscimento
delle denominazioni è profondamente
cambiata dal 2010 in seguito all'attuazione
della nuova normativa europea (Reg. Ce
479/2008, "Nuova OCM Vino",
recepito in Italia con il Decreto Legislativo
61 dell'8 aprile 2010 in vigore dall'11
maggio 2010). Tra le altre cose, la nuova
legge ha portato in sede comunitaria la
prerogativa di approvazione delle denominazioni,
mentre precedentemente si procedeva tramite
Decreto Ministeriale. Da allora la classificazione
DOCG, così come la DOC, è
stata ricompresa nella categoria comunitaria
DOP. Le DOCG sono riservate ai vini già
riconosciuti a denominazione di origine
controllata (DOC) da almeno cinque anni
che siano ritenuti di particolare pregio,
in relazione alle caratteristiche qualitative
intrinseche, rispetto alla media di quelle
degli analoghi vini così classificati,
per effetto dell'incidenza di tradizionali
fattori naturali, umani e storici e che
abbiano acquisito rinomanza e valorizzazione
commerciale a livello nazionale e internazionale.
Tali vini, prima di essere messi in commercio,
devono essere sottoposti in fase di produzione
ad una preliminare analisi chimico-fisica
e ad un esame organolettico che certifichi
il rispetto dei requisiti previsti dal
disciplinare; l'esame organolettico inoltre
deve essere ripetuto, partita per partita,
anche nella fase dell'imbottigliamento.
Per i vini DOCG è infine prevista
anche un'analisi sensoriale (assaggio)
eseguita da un'apposita commissione; il
mancato rispetto dei requisiti ne impedisce
la messa in commercio con il marchio DOCG.
Inoltre, la legislazione prevede che le
DOCG abbiano facoltativamente (sulla scorta
di quello che succede da secoli in Francia
con la classificazione legale, di tipo
gerarchico-qualitativa, dei cru) una ulteriore
segmentazione in alto in sottozone (comuni
o parti di esso) o microzone (vigneti
o poco più) ovvero la menzione
geografica aggiuntiva. In Italia, vi sono
alcune DOCG che prevedono questa segmentazione
che va considerata come classificazione
a sé, ovvero la punta della piramdide
qualitativa. |
LA
DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA (D.O.C.)
La
denominazione di origine controllata,
nota con l'acronimo DOC, è un marchio
di origine italiano utilizzato in enologia
che certifica la zona di origine e delimitata
della raccolta delle uve utilizzate per
la produzione del prodotto sul quale è
apposto il marchio; esso viene utilizzato
per designare un prodotto di qualità
e rinomato, le cui caratteristiche sono
connesse all'ambiente naturale ed ai fattori
umani e rispettano uno specifico disciplinare
di produzione approvato con decreto ministeriale.
Tali vini, prima di essere messi in commercio,
devono essere sottoposti in fase di produzione
ad una preliminare analisi chimico-fisica
e ad un esame organolettico che certifichi
il rispetto dei requisiti previsti dal
disciplinare; il mancato rispetto dei
requisiti ne impedisce la messa in commercio
con la dicitura DOC. Il marchio fu ideato
negli anni cinquanta dall'avvocato romano
Rolando Ricci, funzionario dell'allora
ministero dell'Agricoltura. La denominazione
di origine controllata fu istituita con
il decreto-legge del 12 luglio 1963, n.
930, che si applica anche ai vini "Moscato
Passito di Pantelleria" e "Marsala".
Dal 2010 la classificazione DOC, così
come la DOCG, è stata ricompresa
nella categoria comunitaria DOP. |
INDICAZIONE
GEOGRAFICA TIPICA
(I.G.T.)
L'indicazione
geografica tipica, meglio nota con l'acronimo
IGT, è la terza delle cinque classificazioni
dei vini recepite in Italia; indica vini
prodotti in aree generalmente ampie ma
secondo dei requisiti specificati. I requisiti
sono meno restrittivi di quelli richiesti
per i vini a denominazione di origine
controllata (DOC). L'IGT è importante
in quanto è il primo gradino (della
piramide) che separa il vino senza indicazione
dal vino con indicazione. Dal 2010 la
classificazione IGT è stata ricompresa
nella categoria comunitaria IGP (così
come la DOCG e la DOC nella DOP). Questa
categoria comprende i vini prodotti in
determinate regioni o aree geografiche
(autorizzate per legge), secondo un disciplinare
di produzione; essi possono riportare
sull'etichetta, oltre all'indicazione
del colore, anche l'indicazione del o
dei vitigni utilizzati e l'annata di raccolta
delle uve. La menzione IGT può
essere sostituita dalla menzione Vin de
pays per i vini prodotti in Valle d'Aosta,
e dalla menzione Landwein per i vini prodotti
nella provincia autonoma di Bolzano. Generalmente
in questa categoria rientrano i vini prodotti
in territori molto estesi (tipicamente
una regione ma anche zone provinciali
molto grandi) secondo un disciplinare
molto meno restrittivo e severo dei vini
a DOC. È opportuno precisare inoltre
che, a volte, la collocazione di un vino
tra gli IGT è dovuta sia a scelte
commerciali, sia all'impossibilità,
per la loro composizione (vitigni utilizzati
o altro aspetto del processo produttivo),
di rientrare nei disciplinari delle zone
di produzione a DOC e DOCG. |
VINO
(ex "Vino da tavola")
Questa
categoria identifica gli ex "vini
da tavola" con uve autorizzate, senza
dover rispettare particolari disciplinari
di produzione; spesso, si tratta di vini
generici di qualità più
modesta, che riportano sull'etichetta
la ragione sociale dell'imbottigliatore;
facoltativamente possono riportare l'indicazione
del colore (bianco, rosato, rosso) e/o
l'annata, ma non i vitigni utilizzati.
Tuttavia la dicitura vino, senza altre
qualifiche, non è sempre sinonimo
di "scarsa" qualità ma
semplicemente di non appartenenza ad alcun
disciplinare di produzione ovvero (almeno
negli stati membri UE) "anonimo"
rispetto alla logica delle denominazioni
di origine. Spesso, anche se la legge
non prevede questi termini, si indica
come "vino generico" o "vino
comune" per identificare la categoria,
ormai abolita, "vino da tavola".
La categoria vino "tal quale"
non ha, ovviamente, indicazione di origine,
non deve assolutamente indicare le varietà
di uva (vitigno utilizzato) ma facoltativamente
può riportare l'annata (però
a precise condizioni specificate).
Vino Varietale
Si tratta di un vino di cui almeno l'85%
delle uve appartiene alla varietà
indicata in etichetta. La lista delle
varietà con cui si può etichettare
un vino come "vino varietale"
per lo più comprende i vitigni
internazionali. La categoria "vino
varietale" è una novità
introdotta dalla revisione normativa.
Non può riportare indicazione di
origine ma facoltativamente l'annata. |
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