I
l più antico e completo paese
medioevale della Pianura Padana, meta ogni anno di centinaia di migliaia
di turisti, non ha verso gli uomini del Medioevo quei grossi debiti
di riconoscenza che si potrebbero lì per lì immaginare.
Novant'anni or sono, infatti, Grazzano
- non ancora Visconti - si lasciava individuare per una borgata con
uno smantellato Castello, caro a falchi e lucertole, anche se il patrimonio
storico nascondeva in quella costruzione un suo legittimo e suggestivo
rappresentante, memore di svariate vicende guerresche.
Il fatto è da molti risaputo. Il
Borgo, venne "inventato" da Giuseppe Visconti
di Modrone, figlio del Conte Guido discendente dei Visconti di Milano,
una tra le più celebri famiglie italiane che caratterizzarono
la vita nella nostra penisola nei primi secoli dell'anno mille.
Agli inizi del 1900, questo Visconti ideò
e realizzò l'intero villaggio con tanta fantasia e gusto scenografico,
al punto da far sorgere in poco tempo un borgo del passato. Ma se la
veste attuale di Grazzano non data più di 8/9 decine di anni,
luogo e Castello hanno origini ben più remote. Un centro abitato
esisteva nel 300, ed infatti il nome di Grazzano deriverebbe da un tale
Graccus Graccianum, proprietario in quegli anni lontani di terre in
questa località.
Arriviamo comunque verso la fine del 1400,
per avere notizie sulla nascita del Castello. È infatti nel 1395
che Gian Galeazzo Visconti con un editto a Pavia concesse alla figlia
naturale Beatrice, già sposa del nobile piacentino Giovanni Anguissola,
il permesso di costruire un maniero, che nei secoli seguenti fu teatro
di diversi fatti d'armi, in quanto feudo dei Nobili Anguissola. Questa
importante famiglia Piacentina ne mantenne il possedimento sino al 1884
quando la Contessa Fanny, nata Visconti e maritata Anguissola, perse
il marito e l'unico figlio lasciando i beni al fratello Guido Visconti,
del ramo della Contea Milanese di Vimodrone.
Il Biscione ritorna dunque nuovamente a
Grazzano, e per opera del Conte Giuseppe Visconti il Borgo da un nucleo
di catapecchie e vecchie stalle limitrofe ad un Castello in rovina diventa
un villaggio neo medioevale.
Le torri del Castello assumono l'imponenza
tipica della fortezza Viscontea, logge e camminamenti si completano
di merlature Ghibelline, le facciate in mattoni diventano più
armoniche e severe con graffiti e decorazioni caratteristiche del gusto
lombardo.
Una felice cornice di alberi secolari con
piante, statue, viali e fontane, costituisce il parco, mentre all'esterno
sorgono edifici rispondenti in tutto alle linee stilistiche dei primi
secoli dopo il mille. 1 rapporti architettonici risultano piacevoli;
fontanelle balconi e finestre, portichetti, colonnine, stemmi e iscrizioni
sono sapientemente collocati. Fra le prime costruzioni a prendere corpo
vi è l'Albergo del Biscione con la caratteristica insegna in
ferro battuto, poi la palazzina dell'Istruzione, le botteghe artigiane...
Per una maggiore conoscenza della storia
e della realtà artigianale e turistica del borgo si consiglia
la pubblicazione di Renato Passeri ni: "Grazzano Visconti, guida
turistica" (richieste al tel.0523.870151).
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